
Cambiamento: fai coaching in primavera!
Aria di cambiamento, quella primaverile, una prorompente energia che fa crescere alberi e sbocciare fiori. La stessa energia pervade anche noi; ci fa sentire più reattivi, più svegli, più disponibili al cambiamento. Quando s’alza, il vento primaverile impetuoso e mutevole cambia il paesaggio drasticamente, spazzando via le nuvole e levando di torno l’umidità stagnante. Lo stesso vento di cambiamento muta il nostro stato d’animo, emozioni pensieri e comportamenti. Dice un antico proverbio cinese: “quando s’alza il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, alcuni mulino a vento”. Questione di cogliere o meno le opportunità offerte da questa stagione. Magari attraverso un buon coaching, che favorisca una presa di coscienza dei bisogni e delle necessità, dei desideri e degli obiettivi, delle risorse personali e delle strategie. Primavera: tempo di coaching per il cambiamento. Che cosa vuoi cambiare? Quali buoni motivi hai per farlo proprio adesso?
Nella saggia tradizione orientale l’osservazione dei fenomeni naturali esterni ed interni è il punto di vista da cui partono tutte le considerazioni filosofiche e pragmatiche che ancora oggi costituiscono impalcature culturali e sociali di notevole portata. Secondo l’ottica delle analogie il vento è l’energia caratterizzante della primavera e ha le sue ripercussioni in natura così come anche nell’organismo umano. A livello energetico il vento primaverile spira anche dentro di noi con le sue turbolenze e i suoi moti vivaci e si manifesta a volte criticamente nei nostri variabili umori, nelle stanchezze sonnolenti, nelle irritanti intolleranze. Manifestazioni passeggere di un adattamento necessario alle energie ambientali particolari della stagione più esplosiva dell’anno. Alcuni costruiscono muri di difesa in risposta a questo particolare tipo di energia, privandosi del vantaggio che comporta una carica energetica così speciale. Altri percepiscono il valore positivo e costruttivo del potenziala energetico stagionale e lo utilizzano per attuare cambiamenti nella loro vita. Il fatto stesso di essere meglio informati e di poter fare considerazioni concettuali da punti di vista alternativi potrebbe essere sufficiente per dirottare i soggetti sulla difensiva verso atteggiamenti e comportamenti più vantaggiosi per la loro vita.
ll cambiamento primaverile del nostro organismo è collegato agli ormoni, le molecole messaggere responsabili degli atteggiamenti e comportamenti umani. In primavera le giornate sono più lunghe, le ore di luce aumentano e i nostri recettori retinici sono più sollecitati. Attraverso segnali elettrochimici essi informano la ghiandola epifisi che è venuto il momento di ridurre la produzione della melatonina, l’ormone del sonno. La quantità e il tempo di esposizione alla luce sono stimoli attivi sul sistema sonno –veglia: se d’inverno dormiamo di più e meglio è perché vi è una maggiore produzione della melatonina a partire dalla serotina e dal suo precursore triptofano. Quando arriva la primavera la melatonina cala e il nostro ritmo sonno veglia cambia per favorire le attività diurne. Si tratta del cambiamento primaverile più importante per la nostra biologia. L’uomo è nato per fare, non per poltrire; dormire serve solo a rigenerare le energie psicofisiche. Il fisiologico calo della melatonina in primavera corrisponde ad un parallelo aumento degli ormoni del fare: il testosterone ad esempio e gli ormoni sessuali. Non per niente la primavera è in tutto il regno animale la stagione degli amori! La forma fisica diventa molto importante per gli uomini come per i pavoni. Vengono ad assumere un certo valore biologico criteri come la maggiore prestanza fisica, la forza muscolare, la flessibilità articolare e lo stato trofico della cute che fanno da richiamo fra individui e incrementano le relazioni e la socializzazione. Il risveglio degli istinti e delle pulsioni sessuali influenza i comportamenti animali come quelli umani non solo a livello fisico ma anche a livello mentale. L’aumento del testosterone ad esempio ci rende tutti un po’ più aggressivi e competitivi, aumentando l’attitudine al confronto non solo con gli altri ma anche con noi stessi. Tutti più sfidanti, a tratti più suscettibili e permalosi, alziamo l’asticella della performance, cercando spontaneamente le occasioni per imparare qualcosa di nuovo e per mettere qualche abilità e competenza in più nella nostra cassetta degli attrezzi. Per questo la primavera è anche la stagione in cui aumentano le offerte di corsi formativi, seminari di aggiornamento, occasioni di lavoro, ma anche richieste di tutor, mentori e coach che agevolino la realizzazione di obiettivi personali o professionali. In primavera siamo più intraprendenti ma anche più disponibili grazie all’aumento della prolattina, l’ormone dell’attaccamento e dell’empatia, che ci permette di perseguire il nostro bene come quello degli altri. La prolattina favorisce la sensibilità, la benevolenza e la compassione, ci rende più sensibili ai bisogni dei nostri cari, della famiglia, degli amici, della comunità a cui apparteniamo. Sempre grazie alla prolattina ci lasciamo ispirare dai nostri caregiver, le persone a cui ci sentiamo vicine e che riconosciamo come importanti per noi per quello che rappresentano; inoltre alziamo il livello delle nostre mission e vision. In primavera aumentano anche i livelli di ormoni coinvolti nel metabolismo, come quelli tiroidei, che comportano atteggiamenti volitivi, proattivi e predispongono a tradurre le riflessioni in fatti. Ad aumentare la nostra agentività ed autoefficacia partecipa anche la dopamina, la molecola del successo per eccellenza, l’ormone che ci spinge alla ricerca della gratificazione verso fonti di soddisfazione vecchie e nuove da cui ricavare un personale vantaggio in termini di miglioramento cambiamento o trasformazione.
Dunque operare il cambiamento in primavera conviene! È più facile più veloce più efficace poiché è più fisiologico. I Processi mentali sono facilitati globalmente dalla maggiore perfusione cerebrale, dalla migliore ossigenazione e dal naturale rimaneggiamento delle reti sinaptiche, una vera e propria ristrutturazione promossa dalla tempesta ormonale. Il cambiamento si estende a livello della trasmissione nervosa e ciò si traduce in una maggiore lucidità, chiarezza, capacità ideativa. Cambia anche la nostra coscienza: si accende si modula si arricchisce, passa più agevolmente dalla modalità panoramica a quella focalizzata a quella esecutiva. La consapevolezza e la centratura sono esaltate: ciò rende più facile concentrarsi su se stessi, riconoscere le proprie qualità, attingere al potenziale personale e fissare obiettivi coerenti con i propri desideri più autentici. Il cambiamento può contare anche sulle risorse essenziali legate alla nostra parte più sottile, quella spirituale, che illumina ideali, valori, credenze. Queste forze motivazionali esercitano potenti spinte e dirigono strategie fondamentali che puntano alla felicità, uno stato esistenziale a cui tutti aspiriamo, alla cui realizzazione concorrono tanto fattori genetici quanto fattori ambientali che in questo momento sono addirittura esaltati.
Primavera di cambiamento: come aiutarci a cambiare? Quali fattori possono rendere ancor più efficace la naturale predisposizione al cambiamento propria di questo periodo? Come inserirli in un programma di coaching per il cambiamento? Abbiamo individuato 8 punti rafforzativi per il cambiamento su cui esercitare allenamenti di consapevolezza responsabilità autonomia attraverso il metodo del coaching come cura di sé. I primi 4 punti tendono a favorire maggiormente il piano fisico, i 4 punti seguenti riguardano funzioni di coscienza superiore. Il coaching è il fattore X applicativo e trasversale.
- Alimentazione Rispetto dei ritmi fisiologici Movimento Allenamento mentale
- Tempo dell’interiorità – Armonia relazionale -Arte dell’ozio -Ricerca spirituale
L’esplorazione degli 8 punti di rinforzo per il cambiamento produce visuali alternative da cui il coachee sviluppa nuove riflessioni ed elaborazioni mentali ideative. Ognuno degli 8 punti apre un percorso di ricerca delle potenzialità personali ancora inesplorate e contribuisce a ridurre il quadrante del se nascosto e ad ampliare quello del se manifesto. L’allenamento dei fattori di rinforzo può essere proposto dal coach e confermato dal coachee in ognuno dei 8 punti sulla base di schemi specificamente predisposti. Il coachee sviluppa competenza calda in ognuno degli 8 punti arrivando agevolmente a definire obiettivi e strategie per il cambiamento con un bagaglio personale notevolmente implementato.
dott. Silvia Calzolari
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